Wailden 7 edificio periferia alquanto strano

Walden 7 è uno degli edifici residenziali più iconici e discussi dell’architettura europea del secondo Novecento. Si trova a Sant Just Desvern, alla periferia di Barcellona, ed è stato realizzato nel 1975 dallo studio Taller de Arquitectura guidato da Ricardo Bofill, con la collaborazione di un gruppo multidisciplinare di architetti, ingegneri, artisti e sociologi.

Il nome richiama il romanzo utopico Walden Two (1948) di B.F. Skinner, in cui si immagina una comunità alternativa basata su regole collettive: un chiaro segnale che il progetto non voleva essere solo edilizia, ma un modello sociale.

L’edificio nasce sul sito di una ex fabbrica di cemento acquistata da Bofill, trasformata nel suo quartier generale. La struttura è composta da 18 torri di diversa altezza (tra i 14 e i 18 piani), collegate in un insieme labirintico. All’interno si sviluppano cortili verticali e passaggi sospesi che creano una sorta di città compatta, pensata per favorire l’incontro e la vita comunitaria. Gli appartamenti – circa 446 unità – sono modulari e componibili, in modo da adattarsi a nuclei familiari di dimensioni diverse.

Dal punto di vista stilistico, Walden 7 riprende i temi delle utopie architettoniche metaboliste e del brutalismo, ma con una forte impronta mediterranea: i volumi massicci sono scanditi da spigoli netti, terrazze e aperture colorate. Originariamente le facciate erano di un blu intenso, ma furono ridipinte in rosso negli anni Ottanta per motivi tecnici e manutentivi, cambiando radicalmente l’immagine del complesso.

Il progetto ebbe anche momenti controversi. Poco dopo l’inaugurazione furono segnalati gravi problemi di infiltrazioni e umidità, tanto che gli abitanti dovettero temporaneamente abbandonare l’edificio. I difetti vennero corretti con un grande intervento di restauro alla fine degli anni ’80, finanziato dalla Generalitat de Catalunya, che contribuì a salvare il complesso.

Oggi Walden 7 è ancora abitato e rappresenta un caso unico di architettura visionaria realizzata concretamente: una sorta di esperimento sociale che resiste nel tempo, amato dagli appassionati di architettura e discusso da chi lo vive quotidianamente.

 

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